L'omeopatia è sopratutto rapporto umano: in questa rubrica potrete chiedere a un'esperto consigli e suggerimenti su come affrontare e risolvere i vostri problemi con l'omeopatia.
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Buongiorno,vorrei porre cortesemente una domanda,ho 58 anni,obeso,con problemi di fibrillazione cardiaca cronica,sindrome tossico dismetabolica,gotta cronica,da 1 mese pero' mi si e presentata una dermatite da stasi (almeno come me lhanno diagnosticata i medici) che mi provoca a entrambi gli arti inferiori bruciore e dolore anche per 2 ulcere che si sono venute a formare in entrambi alle caviglie e che essudano continuamente. Ho provato a bendarmi con bende a base di ossido di zinco e ittiolo,mettere su creme varie tipo HALICAR,antibiotici ma nulla,sopratutto queste ulcere che non si rimargino e che spurgano liquido trasparente,cosa devo fare Ill.mi dottori,mi potete consigliare Voi? Grazie,grazie di cuore.Con cordialita.Giulio.

Spettabile sig. Giulio,

la prima cosa di cui deve essere consapevole è che il suo organismo si comporta unitariamente; ovvero ogni manifestazione organica è espressione di una stessa disarmonia. Fatto ciò si affidi ad un medico che La segua con una visione unitaria, dall'alimentazione alla terapia. In medicina convenzionale il medico che possiede questo tipo di visione è l'internista. In medicina omeopatica il medico è quello che pratica l'unicismo.

Cordialmente,

dott. Carlo Melodia

 

Buongiorno ho fatto i prelievi di sangue e ho scoperto di essere allergica alle graminacee e alla betulla. Ho una rinite allergica con  secrezioni di muco ,prurito al naso e alla gola ed eruzioni cutanee  con prurito  e  a volte anche otite cosa mi consiglia di prendere come farmaci omeopatici ?io gia' ho assunto pollini e  ribes nigrum e un po' son migliorata grazie distinti saluti

 

Spettabile signora,

dalla sua mail non risulta che il suo iter sia stato seguito da un medico omeopatico come dovrebbe essere per la delicatezza della diatesi!

L'allergia non è una malattia che determina questo o quell'allergene. Invece è proprio il contrario: la sostanza a cui si è allergici evidenzia solo lo stato del malato ma non è la causa. Se avesse esteso la sua indagine ad altri allergeni facilmente sarebbe emerso un numero più alto di sostanze implicate. Le terapie mirate servono a poco come quelle desensibilizzanti. Si toglie la sensibilità ad una certa sostanza ma non si cambia la tendenza e man mano si scopre di avere "nuove " allergie (ed è solo e sempre per la stessa causa che resta immutata con simili terapie). La medicina omeopatica non cura i malati attraverso rimedi che contengono la sostanza a cui si è allergici in piccole dosi; questa si chiama isopatia (l'uguale) mentre l'omeopatia si basa sul simile. Simile che si orienta sulla persona allergica considerata unitariamente in modo che la guarigione avvenga per elimininazione delle cause piuttosto che per neutralizzazione degli effetti; la seconda con conseguente tendenza immodificata ad essere allergici (come già spiegato). 

In conclusione, da quanto sopra, tragga delle conclusioni in modo consapevole su come gestire la sua salute alla luce di una visione unitaria dell'organismo e si affidi ad un professionista piuttosto che al "fai da te",

cordialmente,

dott. Carlo Melodia 

Gentile dottore,
sono una ragazza di 32 anni con dermatite atopica dalla nascita. Negli ultimi mesi, a seguito di alcuni episodi frequenti di attacco della patologia (incentrati su braccia e mani) mi sono rivolta a un medico omeopata che mi ha prescritto una cura, partendo da Curasyn n.4, per poi passare ad altri rimedi. Fin dal primo momento la dermatite è molto peggiorata, addirittura ho avuto un episodio di orticaria su entrambe le braccia e mani, e al momento mi ritrovo con macchie di dermatite su tutto il corpo, specialmente su pancia e gambe. Le uniche parti non colpite sono viso e collo (anche se il collo è spesso pruriginoso ma riesco a controllare lo sfogo con creme). Parallelamente è aumentato anche il prurito, che in molti casi precede la comparsa di nuove chiazze e ho notato la concomitanza con il termine dei pasti, quindi con la terapeuta abbiamo concordato delle prove di intolleranza. Sono risultate intolleranze a farina bianca, lieviti, zuccheri, caffè, latticini e altri alimenti. Premetto che seguivo dieta vegetariana consumando regolarmente cereali specie integrali, frutta e verdura, legumi, veramente pochi cibi spazzatura. Al momento il consiglio della terapeuta è, tra gli altri, di consumare prodotti a base di farina (ma mai bianca) non più di due volte alla settimana
La mia domanda è: può una terapia omeopatica far emergere lintolleranza ad alimenti che prima non mi davano problemi, o forse non davano reazioni così manifeste? Se sì, sarà temporanea e potrò tornare ad alimentarmi regolarmente? Tenga presente che avevo già problemi a prendere peso, e con l inizio del nuovo regime sono scesa a 46kg.
Se il peggioramento può essere inquadrato nellambito dellaggravamento omeopatico, entro quanto posso aspettarmi anche un solo lieve miglioramento? A parte lorticaria, tutti i nuovi attacchi di dermatite non hanno subito recessioni ma continuano a estendersi sul corpo.
Esistono nuove diete basate sullesclusione dei cereali e legumi dalla dieta, e un aumento considerevole delle proteine animali (es. dieta paleo). Molti ne sostengono lefficacia nelle malattie della pelle, ma non causerebbero sbilanciamenti per favorire altre patologie?
La ringrazio per la disponibilità e i suoi preziosi consigli.
Cristina

 

Gentile Cristina,
iniziamo dalle sue idiosincrasie, che ha praticamente dall'infanzia. Mi sembra che la sua reattività intrinseca porti, non solo al manifestarsi degli eczemi, ma anche ad edemi tipo orticaria!?
Consideri, a proposito dei test di intolleranza e di allergia, che, se questi test si ripetono a distanza di tempo, si trovano variati i risultati per il fatto stesso che in base al consumo di un certo alimento o al contatto con un certo allergene l'organismo sensibile può manifestare una nuova idiosincrasia. Tutto ciò sta a significare che il problema va osservato dalla parte dell'organismo piuttosto che dell'alimento o dell'allergene. Non esiste di per se un alimento più cattivo di un altro, in questo senso, ma solo persone più o meno sensibili. In alcune persone le fragole, le cipolle, la pesca, le noci, la cioccolata, e così via, possono creare vere e proprie reazioni edematose anche gravi o anche eczematose, ma non potremmo in assoluto stabilire che detti alimenti siano intrinsecamente pericolosi. Detto questo, la conseguenza logica che emerge da quanto sopra illustrato è che l'attenzione del medico deve essere indirizzata soprattutto alla parte recettiva, ovvero all'organismo malato inteso unitariamente. A proposito, ha indagato sulla funzionalità della sua tiroide (dosaggio ormoni ed anticorpi)?
Arriviamo alla Medicina Omeopatica. Seguendo sempre il ragionamento iniziato sopra emerge che la sua, scusi il termine, patologia, è un risultato visibile di un disquilibrio più interno che va indagato dall'omeopata attraverso lo studio della persona, di Cristina, nella sua storia biopatografica unica, nel suo modo di essere, comportamenti, relazioni fino alla particolarità dei suoi sintomi fisici modalizzati. Alla fine l'omeopata prescriverà un rimedio unico, analogico, alla sintomatologia di Cristina. D'altra parte un approccio che invece parta dalla patologia della pelle per decidere la scelta del prodotto da somministrare ( per di più complesso, quello di cui mi parla ) non si discosta dal paradigma della allopatia che parte dalla malattia per prescrivere la terapia senza bisogno di conoscere l'individualità che sta dietro ad ogni manifestazione di malattia; anche se la malattia si presenta apparentemente uguale nei suoi tratti comuni in molte persone. In pratica il complesso terapeutico che lei assume viene prescritto sulla diagnosi di malattia (della pelle) piuttosto che su quello di malato. Ciò non corrisponde allo statuto epistemologico proprio della Medicina Omeopatica che vede nel malato, visto in modo unitario, la centralità della propria indagine medica e nella sperimentazione pura la ricerca del rimedio unico da prescrivere secondo il principio della similitudine.
In pratica ed in definitiva si tratta di avere una giusta informazione sull'impostazione terapeutica che il suo medico sta seguendo e condividerne, come paziente, in modo consapevole, la scelta!
Sperando di esserle stato di aiuto,
cordialmente,
dott. Carlo Melodia

Salve, ho 35 anni e da circa un anno soffro di entesiti su quasi tutte le articolazioni. Non ho ancora una diagnosi certa perchè tutti gli esami fatti finora sono negativi. Il sospetto è che si tratti di artrite psoriasica perchè ci sono casi in famiglia.

Vorrei sapere, visto che per ora si tratta solo di manifestazioni entesitiche, se posso utilizzare i seguenti farmaci omeopatici consigliatimi qualche tempo fa da un amico omeopata e se il dosaggio è corretto:

seguono una serie di medicinali composti di diverse sostanze come arnica rame etc. . 

Posso utilizzare tutti questi prodotti insieme?

 

Spettabile sig. Nico Nitti,

ho letto con attenzione la sua email.

In relazione alla diagnosi di malattia, trattandosi di malattia reumatica, i marcatori sono diversi e non sono quelli delle semplici indagini di routine. Ma consideriamo il fatto in assenza di diagnosi. Restano i suoi sintomi, sia quelli visibili come eventuali gonfiori articolari e sia quelli soggettivi come le percezioni del disagio come tipi di dolori, periodicità, cause concomitanti etc.

Descritto tutto ciò ancora non possiamo fare una diagnosi omeopatica che ha sempre carattere di individualità, come risulta dalle percezioni peculiari della sua entesite. Ma in aggiunta a ciò l'omeopata ricerca un quadro unitario che risuona e si estende al suo umore, ansie, memoria... concentrazione... sonno... energia.... digestione.....sensibilità al caldo, freddo.... alvo...& altro.

Un solo rimedio può contenere nella sua fisionomia l'analogia con il suo quadro di malato; sarà quello, unico, il suo rimedio di cura.

L'elenco di farmaci che trascrive sotto, invece, è mirato all'azione sintomatologica. Ciò non fa parte della metodologia della medicina omeopatica che come accennato sopra si serve di una indagine medica raffinata per la cura del malato unitariamente piuttosto che intervenire qua e là su alcuni sintomi della malattia,

cordialmente,

dott. Carlo Melodia  

> Gentile Dottore,
volevo sottoporLe il mio problema riguardo una cisti ovarica che tengo sotto controllo da circa 2 anni e mezzo e che nell'ultimo anno è un po' 
aumentata in dimensioni (una variazione di circa un centimetro). La cisti nell'ultima ecografia del 20/03/2015 è di 3.7 cm, il mio ginecologo mi ha prescritto alcune analisi in previsione di una terapia ormonale per ridurre la cisti. Queste analisi hanno rilevato: MTHFR (677C> T) presente in omozigosi e omocisteina 10.6 µmol/L in un range di 3.4 - 10.1.

Il ginecologo mi ha sconsigliato la pillola e mi ha dato Chirofol 500 1cp al giorno per due mesi, dopodiché mi ha detto di ripetere l'ecografia, ricontrollare le dimensioni della cisti ed eventualmente procedere con l'intervento in laparoscopia.

Volevo avere il Suo prezioso parere su rimedi omeopatici per ridurre le dimensioni della cisti. Io ho letto un articolo che diceva testualmente: "Il rimedio omeopatico più efficace sembra essere il Thuya 9CH: andrebbe assunto per 6 giorni in dosi di 5 granuli al dì in abbinamento con Apis 15 CH(medesimi dosaggi e tempistiche) e allOvarinum 7 CH, cinque granuli tre volte la settimana, ma per un periodo non inferiore ai 60 giorni. Al tutto si può abbinare un rimedio naturale fitoterapico, il Rubus Idaeus (50 gocce)".

Volevo avere un Suo parere a riguardo e sapere se questa cura presenta un rischio trombosi come la pillola.
Inoltre, in seguito alle analisi di routine per l'osteoporosi (ho 32
anni, t score -3,6, da circa 10 anni faccio terapia di dbase ), si è
rilevato: testosterone libero 5.7 pg/ml in un range di 0.29 - 3.17 e 25-OH vitaminaD 83ng/ml in un range di 6-65. La dott.ssa mi ha consigliato di sospendere le gocce di Dbase e di fare Colecalciferolo 300.000 UI 1 fiala ogni 6 mesi.Ho un'intolleranza al lattosio con conseguente malassorbimento intestinale.
Volevo avere un Suo parere su come si procede per abbassare il testo sterone con l'omeopatia (questo mi comporta caduta di capelli). e inoltre un consiglio su rimedi omeopatici per l'osteoporosi e consigli per una giusta alimentazione per tutte le mie problematiche: cisti,testosterone alto e l'osteoporosi.
Mi scuso per il disturbo arrecatoLe.
La ringrazio molto per tutta la Sua disponibilità.
Distinti saluti
Cinzia

 

Gentile signora Cinzia,

non mi arreca alcun disturbo.. anzi.. mi da l'opportunità di restituire alla medicina omeopatica il suo volto; spesso distorto attraverso luoghi comuni e cattivi divulgatori. Mi spiego meglio. Come più volte scritto in questa rubrica il rimedio omeopatico non sostituice il farmaco per questa o quella malattia o disfunzione. Quindi non è corretto dire che per la cisti ovarica andrebbe bene Thuya o Apis o altro. Il rimedio, come è intrinseco nel termine rimedio, agisce sull'organismo in toto per riportare l'equilibrio. Come Lei stessa ha osservato, non vi è solo la cisti ma anche un aumento del testosterone e soprattutto ci sta "Cinzia " complessivamente e nella sua sensibilità unitaria ed unica di persona. Solo da questa indagine unitaria conoscitiva del medico omeopatico può uscire il rimedio giusto per curare, anche, le sue alterazioni organiche. Per farle un esempio i rimedi usati dagli omeopati e che hanno ridotto le cisti ovariche sono una settantina! Allora quale usare? Quello che la rappresenta, come persona! Sotto tutti gli aspetti della sua fisionomia. Quindi, come dico a tutti coloro che vorrebbero attuare cure autonome, la medicina omeopatica, ma in generale anche per le altre medicine, non si presta ad automedicazioni in quanto è un metodo molto raffinato e deve essere applicato da un medico.

Gentile Cinzia, per concludere, anche se non ha trovato in questa mia niente di risolutivo, spero di averLe evitato di assumere rimedi non necessariamente indicati ed in modo improvvisato!

Cordialmente,

dr. Carlo Melodia    

Buongiorno dottore. vorrei sottoporle la situazione di cui soffre mio figlio 17 enne da quando ha 6 anni. Attraverso esami del sangue e prik test gli sono state riscontrate diverse allergie tra le quali quelle alla parietaria, graminacee, peli di gatto, betulla ulivo e acari  che gli provocano continui starnuti e tosse . inizialmente è stato curato con medicinali mirati , poi per scelta personale, siamo passati all omeopatia. nel frattempo sono sorti anche problemi di intolleranza a diversi alimentari che gli provocano dolori addominali e problemi di dermatiti che si sviluppa attraverso puntini diffusi   sugli avambracci e cosce. da qualche anno lo stiamo curando con le gocce di Prorin , gocce di allergy plexi n.29 e capsule di vita ribes  fino a tre volte al giorno . ma sto osservando che starnutisce sempre più spesso, la pelle peggiora e come conseguenza agli starnuti ha frequenti episodi di epistassi. secondo lei la cura che sta facendo è adeguata o sarebbe il caso di variare dopo quasi 4 anni che la segue?  

se potesse darmi un Suo consiglio quanto prima Le sarei molto grata. 

 

Gentile signora,

 la cura omeopatica si basa su rimedi somministrati, uno per volta, e che corrispondono alle richieste specifiche del malato, come più volte sottolineato in questa rubrica. D'altra parte, proprio per i principi della medicina omeopatica, i rimedi vanno somministrati adattando anche le dosi all'esigenza del malato e mai stesse dosi per lunghi periodi! Inoltre quelli che lei cita sono prodotti complessi mirati più alla patologia che al malato e quindi non si tratta di medicina omeopatica ma di terapeutica complessista mirata solo a bloccare i sintomi della malattia; senza riuscirci, secondo il suo racconto! Sarebbe senz'altro meglio che lei si rivolgesse ad un medico omeopata unicista per poter curare suo figlio nella sua totalità.

Cordialmente,

dott. Carlo Melodia

 Buongiorno,

volevo chiedere un consiglio. Mio padre di 92 anni ha una recidiva di polipo vescicale in grado molto lieve, secondo l'urologo è meglio non operare vista l'età e le condizioni del paziente (ha avuto una trombosi degli arti inferiori ed è in terapia con coumadin). Vorrei sapere se esiste un approccio omeopatico per rallentare il decorso della malattia, ad esempio ho letto che la tuja è molto valida, e se interferisce con il coumadin. Grazie e cordiali saluti.
Lidia

Gentile signora Lidia,

la scelta dell'urologo mi sembra giusta anche perchè, all'età di suo padre, le malattie proliferative vanno avanti molto lentamente. D'altra parte non emergono, non li ha descritti, sintomi clinici come ematuria; essa rappresenta un rischio sensibile in quanto suo padre assume Coumadin che la favorirebbe!

Per quanto riguarda il rimedio omeopatico efficace nella poliposi vescicale, come più volte ho scritto in questa rubrica, affinchè la cura sia efficacie il rimedio deve corrispondere alla analogia dei sintomi del malato e non alla patologia. Per la formazione di polipi in vescica i rimedi che sono usati con efficacia dagli omeopati sono circa 13/14. Tra cui Thuya, ma anche Calcarea carbonical, Teucrum marum ed altri. Ora la scelta del rimedio opportuno passa attraverso l'indagine completa della persona dalla quale il medico farà diagnosi di rimedio!  

Naturalmente la presenza del Coumadin altera la fisiologia naturale  dell'organismo in modo artificiale e di conseguenza l'azione del rimedio omeopatico, che stimola una risposta naturale dell'organismo, sarà ostacolata dalla presenza di questa sostanza. Ne parli comunque con un medico omeopatico,

cordialmente,

dott. Carlo Melodia   

 

Salve dottore, sono un ragazzo di 22 anni e in questo periodo soffro di apatia, e soprattutto dalla mancanza della gioia di vivere. ed è come se vivessi in una bolla di vetro.

Il mio omeopata mi ha prescritto phosphorus 35 k 2 granuli mattina e sera.

Potrei integrare questi granuli con la serotonina omeopatica? O farebbero contrasto tra di loro? 

Visto che la serotonina è la molecola del buon umore e a me ne servirebbe tanto.

In caso quante gocce dovrei prenderne ? 

Grazie della vostra collaborazione

 

Gentile Giuseppe,

leggo che è già in cura omeopatica per cui è importante affidarsi alle prescrizioni del proprio medico! Altrimenti restiamo nella generalizzazione. Ma, appunto, restando sul piano metodologico in generale, vale la pena di ricordare che la prescrizione dei rimedi omeopatici, uno alla volta, deve corrispondere per analogia alle necessità sintomatologiche del malato. Come medico omeopatico non vedo la necessità di assumere sostanze o prodotti che "in generale" avrebbero un certo effetto. In medicina omeopatica il principio terapeutico non deve avere un effetto prevalente sul malato, come nel caso del farmaco convenzionale, ma deve, il rimedio giusto, avere la proprietà di risvegliare, nell'organismo malato, una risposta autonoma di guarigione; tutto ciò avviene per la relazione di analogia tra rimedio e sintomi del malato! Quindi deve in ogni caso sussistere, tra rimedio e malato, un rapporto di similtudine.

Cordialmente ed auguri per il suo futuro,

dott.Carlo Melodia