Buonasera,

Mi chiamo Alessandro,da sei mesi circa soffro di una fastidiosa fascite plantare.Ho provato di tutto e di più,tecarterapia,sedute osteopatiche,onde d' urto,visita omeopatica(mi era stato somministrato ribes nigrum e phitolacca 5 ch per 2 mesi),ultrasuoni e da ultimo plantari su misura ma ad oggi il dolore persiste. Aggiungo che questo disturbo mi si era presentato altre due volte nel 2005 e nel 2010 sempre al piede dx e lo risolsi sempre con le onde d' urto(non ho piedi né cavi né piatti ma sovraccarico a dx in quanto ebbi un incidente con perdita di sostanza gamba sx senza peraltro né lesioni osse né tendinee. Tra altri due mesi tenterò forse un altro ciclo di onde d'urto.Vorrei gentilmente chiedere un consiglio in merito al mio caso,se esiste qualche altro farmaco omeopatico che èposssa aiutarmi(ho assunto di mia iniziativa pure arnica e rua graveolens ma niente risultati).

Cordiali saluti, Alessandro

 

Gentile Alessandro,

naturalmente può sottoporsi ad una terapia omeopatica con vantaggio per la sua sofferenza. Tenga presente che la sua diagnosi clinica di per se non è determinante per la scelta del rimedio di cura. Mi spiego. Ia diagnosi di fascite plantare non è sufficiente in omepatia per scegliere il rimedio corretto come avviene nella medicina convenzionale che si serve di anti infiammatori e anti dolorifici. Nel nostro caso l'indagine omeopatica si serve di una semeiotica articolata che si basa essenzialmente su percezioni, sensazioni, reazioni individuali che rappresentano la chiave di lettura del caso clinico; da qui la diagnosi e la scelta del rimedio opportuno corrispondente al caso specifico. Questo modo di procedere risulta conseguente alla metodologia omeopatica in quanto la lettura della azione dei rimedi emerge dalla sperimentazione sull'uomo sano; lo sperimentatore manifesta sintomi nuovi, per lui, in conseguenza alle caratteristiche del rimedio sperimentato. Tutto ciò fa emergere la differenza di impostazione dell'omeopatia rispetto al metodo convenzionale. 

Le consiglio quindi, se lo ritenesse opportuno, di affidarsi ad un omeopata esperto; intendendo con ciò un professionista che si lasci guidare dalla peculiarità delle sensazioni del malato, per la scelta dei rimedi opportuni, piuttosto che affidarsi a miscugli di più farmaci (anche omeopatici) orientati sulla diagnosi organica!!

Cordialmente,

dott. Carlo Melodia