autore: Emma Bonino
editore: Laterza

Potrebbe apparire strano che un sito come il nostro si voglia occupare di recensire un libro di politica. E poi di politica che spazia a tutto campo dalle pensioni alla lotta contro lo sterminio per fame nel mondo. Eppure, con le loro lotte per l'affermazione del diritto dell'individuo cittadino all'autodeterminazione, i radicali attraversano ogni strato della nostra società.

Quindi anche coloro che vogliono affermare la loro autonomia nella scelta della cura. Non a caso, e qui forse è utile ricordarlo, i radicali sono stati i primi in Italia a proporre una legge per il riconoscimento del rimedio omeopatico (nel 1988) e della piena affermazione della Medicina Omeopatica come una delle possibili scelte che il cittadino può realizzare nel curarsi. Questo atteggiamento più che di favore verso la Medicina Omeopatica in sé, era ed è invece il prodotto di una precisa scelta, potremmo dire tra il filosofico e l'ideale, per cui soltanto nel quadro di una società civile libera in cui il cittadino sceglie liberamente e responsabilmente, è possibile il progresso ed il benessere.

Il meno che si possa dire di questa lunga intervista tra Giovanna Casadio, cronista politico del giornale Repubblica, e l'On. Bonino, è che è si tratta di un libro denso. Denso di fatti, di note autobiografiche e di riflessioni politico-filosofiche. Dalle prime lotte dell'On. Bonino per la regolamentazione del diritto all'aborto, a quelle contro la pena di morte, alla realizzazione di un diritto internazionale attraverso l'affermazione di tribunali internazionali, al testamento biologico, all'eutanasia, fino alle lotte attuali contro le mutilazioni genitali femminili e quelle per l'amnistia in Italia. La guida ideale di tutte queste attività è solo una ed è sintetizzata così, ad esempio nella faida tra propugnatori e oppositori dell' eutanasia " E' un errore pensare che il laico ed il religioso debbano dare vita al clash of absolutes. E' sbagliato pensare così, essere laici non significa contrapporti a...., significa semplicemente mettere tutti - senza distinzione di fede – sul piano del diritto, lasciando poi libero ciascuno di seguire la propria coscienza.  Se io chiedo l'eutanasia, non obbligo nessuno a fare la stessa scelta".  E ancora " il diritto da rivendicare riguarda, in definitiva, la intangibilità decisionale sul proprio corpo".

Quindi completa autonomia decisionale della persona per quanto concerne le sue scelte individuali di vita, di cura, ed anche di dignità di morte.

Ma, l'On. Bonino, evita con molta intelligenza la trappola retorica della libertà assoluta come eccesso di libertinismo. La libertà implica, e questo è lo yin, dello yang libero arbitrio, responsabilità e doveri. La libertà individuale implica un elevato grado di incertezze individuali, di dubbi. L'esercizio della libertà , dice l'On. Bonino " ...è...faticoso, complesso e spesso doloroso. Libertà non coincide con felicità, anche se senza libertà non c'è felicità civile, civica". Noi diremmo anche individuale, che molto dipende anche da quelle libertà civili e civiche cui fa menzione. E ancora " ...vivere con dubbio, nel dubbio, governando il dubbio, significa avere una grande forza. Ma siccome fa paura dire a se stessi "non lo so" a volte abbiamo l'esigenza che qualcuno ci somministri delle verità assolute, anche se sappiamo che sono di per sé fallaci, però in quel momento ci rassicurano".

Questa, a mio parere la sostanza di questa bella intervista. Solo su un punto l'On. Bonino mi convince meno. Quando afferma che "in questo paese ci portiamo dietro la paura della scienza, della ricerca, ed è un atteggiamento antimoderno, antiscientifico". Personalmente non penso affatto che gli Italiani abbiano atteggiamenti attivamente antiscienza o antitecnologici. Siamo un paese in cui abbiamo tutti almeno un cellulare, in pochissimi anni siamo giunti ad utilizzare quasi tutti internet, il 55% di noi ha un computer in casa, la televisione a schermo piatto. Per non parlare del campo della sanità dove in moltissimi chiedono tecnologie e sistemi sempre più avanzati e raffinati, in continuo conflitto fra speranza e disperazione. Credo invece che gli italiani sentano il rischio di intrusione oltre ogni limite di un'equivalenza, questa sì antiscientifica e di fatto propaganda marketing, scienza = verità. Ed un rifiuto ad accettare, da parte di certi scienziati, il fatto che siamo parte integrante della Natura e che con essa dobbiamo fare i conti. Prima o poi. Common sense di gran parte di noi.

Vincenzo Rocco

Emma Bonino. I doveri della Libertà, saggi tascabili Laterza. 12 Euro.