PREMESSA

Questo lavoro, essenzialmente di natura didattica, è rivolto ai medici per trarre spunto di confronto e di riflessione. Il paziente, interessato e di solito attento lettore della metodica omeopatica,  potrà ricavare da questa lettura un supporto alla osservazione di se nello stato di malattia. Potrà dare così al medico un aiuto nella ricerca di sintomi che caratterizzano il suo stato di sofferenza per selezionare il rimedio di cura similare. In ogni caso l’azione terapeutica dovrà essere guidata esclusivamente dal medico!

Considerazioni
Dopo il caldo estivo, anomalo, che ha provato fisicamente tutti,è arrivato l’autunno con cambio climatico e diminuzione delle temperature e addirittura venti freddi per le nevicate in montagna. Per molti ha rappresentato una liberazione dalle sofferenze dovute al caldo, ma dobbiamo stare attenti!
Ogni stimolo esterno di una certa importanza, come il “cambio di stagione”, sottopone gli organismi, tutti, ad un riadattamento. Quindi in questa fase si evidenziano i limiti propri delle personali capacità di omeostasi ovvero di riequilibrio in assonanza con stimoli nuovi di ogni genere.
In particolare il “passaggio” estate – autunno ovvero dal caldo al clima variabile, dal riposo estivo (apparente) alla ripresa  lavorativa o alla ripresa della scuola, al cambio dei ritmi e degli orari di veglia e riposo fino al cambio dell’alimentazione per motivi intrinseci, comporta per ogni persona uno stress; come viene chiamato oggi comunemente.
Come sempre il medico omeopata, che persegue una finalità essenzialmente vitalista, porrà attenzione alle capacità della singola persona ed interverrà preventivamente sulla omeostasi individuale attraverso la valutazione unitaria di sintomi  mentali, generali e fisici che possano fare emergere una diminuzione della attitudine naturale ad integrarsi con l’ambiente; sul piano mentale e fisico. Ad esempio quando siamo in buon equilibrio non avvertiamo stanchezza, progettiamo, l’umore è buono e non percepiamo alcuni organi e funzioni come il battito cardiaco o la digestione così come non avvertiamo il freddo quando non è eccessivo.
Allo stesso modo è di facile comprensione che gli stimoli ambientali, quelli relativi alla vita di noi tutti, nell’ambito di stimoli normali compatibili con le nostre funzioni vitali, non potrebbero  indurre danni in organismi con una buona reattività. Quindi le influenze esterne di cui sopra ed in particolare quelle meteorologiche non possono indebolire e predisporre  alle sindromi influenzali le persone quando sono in buon equilibrio.
Dobbiamo essere consapevoli che i virus parainfluenzali e influenzali, come altri agenti epidemici, non si spostano geograficamente per un movimento intrinseco ma si servono di organismi recettivi ( terreno biologico),come persone debilitate, per creare le loro patogenesi influenzali o di altra natura e infettare organismi limitrofi predisposti a causa della propria anergia o insufficienza immunitaria; quindi nello stesso ambiente non tutti si ammaleranno e l’epidemia, anche nella stessa famiglia, potrebbe non colpire tutti i componenti ma solo le persone recettive. Tutti sappiamo che le grandi epidemie si sono sviluppate la dove le condizioni di stress sono state predisponenti, come fame, freddo, guerre persecuzioni etc. Raramente però negli ultimi anni le epidemie hanno avuto questa virulenza, ovvero hanno infettato geograficamente grandi aree (pandemie), cosa avvenuta durante guerre continentali o mondiali; colera, peste, influenza “spagnola”; ricordiamo che l’influenza chiamata “spagnola” portata in Europa dalle truppe statunitensi nel 1917 si sviluppò essenzialmente tra il 1918/19 ovvero sulle macerie e miserie del primo conflitto mondiale e quindi su un terreno biologico umano provato e senza difese provocando decine di milioni di decessi.

Considerazione osservazionale
Per fortuna oggi le società hanno risorse e condizioni di vita abbastanza stabili , anche se nell’ultimo anno l’economia depressa ha portato molte famiglie in Italia nell’angoscia economica e al malcontento; cosa che ha generato stress ed indebolito il nostro sistema immunitario con conseguente abbassamento delle nostre difese immunitarie.

Prevenzione e cura dell’influenza
Le note precedenti ci portano a considerare che il nostro stato di salute o di benessere assume un ruolo primario sulla prevenzione delle malattie autunnali parainfluenzali ed influenzali; quindi oltre al trattamento omeopatico cronico o preventivo è necessario seguire una corretta igiene di vita.

Igiene di vita
In primo luogo una corretta alimentazione, frugale, dissociata, variata, ed essenzialmente ricca di fibre e frutta insieme ad una costante attività fisica, compatibile con le nostre capacità.
Inoltre non bisogna coprirsi eccessivamente o vivere in ambienti surriscaldati.
Evitare di perdere sonno andando a dormire tardi e contemporaneamente assumere caffè, the o altri stimolanti. A digiuno assumere per tutto il periodo, autunno-inverno,  20/30 gocce al giorno divise in due assunzioni di Rosa canina T.M. (Vit.C)sciolte in due dita di acqua.  

L’osservatorio medico omeopatico in questa attualità stagionale e il “genio della sintomatologia acuta” e i mezzi di cura.
Il medico omeopatico, metodologicamente, recupera, per selezionare il rimedio di cura , nell’ambito della sintomatologia generale del malato, quei sintomi che caratterizzano il malato (peculiari o caratteristici) e non della malattia (sintomi comuni a tutti i malati di quella malattia).
La modalità neoippocratica del medico omeopatico di cercare i sintomi caratteristici nell’ambito di una certa malattia è la conseguenza della metodologia propria della Medicina Omeopatica. La Medicina Omeopatica, infatti, conosce le proprietà curative dei rimedi attraverso i sintomi che i rimedi stessi inducono sullo sperimentatore sano ammalandolo artificialmente; tutto ciò applicando il principio di similitudine o di analogia tra i sintomi del malato e quelli sperimentali di un certo rimedio.
In questo autunno climaticamente strano, variabile, piovoso, più caldo che altro, ma con occasionali venti freddi dai quadranti settentrionali  noi medici abbiamo contezza di numerosi casi di sintomatologie acute.
I quadri delle sintomatologie parainfluenzali che ho osservato e curato nel periodo di riferimento sono stati essenzialmente:
-affezioni gastroenteriche con note reumatiche e ipertermia
-affezioni respiratorie
-affezioni tonsillari

La sintomatologia acuta rilevata nei pazienti nel cambio stagionale (2012) ed i rimedi maggiormente usati. Dosi prescritte essenzialmente 30ch e 200K (o in qualche caso 6ch) in Dynamis (gocce) per consentire le opportune ripetizioni a dosi successivamente potentizzate imprimendo 9 succussioni prima di ogni assunzione.  

Nelle brevi indicazioni di seguito (clicca qui), ricordo al lettore che come avviene nelle scritture omeopatiche il simbolo < indica aggravamento e il simbolo > indica miglioramento dei sintomi. Inoltre il medico omeopatico sintetizza i sintomi caratteristici del paziente nella sua malattia (influenza ed altro) dicendo: è un caso di Antimonium c., di Nux v. etc.