Buonasera Dottori,

Vi chiedo alcune delucidazioni in merito ad una cura omeopatica che mi è stata data. Soffro da anni di ansia ed attacchi di panico di cui in questi mesi si sono aggiunte delle contratture a livello del trapezio e schiena. Sono venuta in contatto con una omeopata non unicista che mi ha dato alcuni rimedi sia fitoterapici, oligoelementi che di omeopatia. La mia cura base per l'ansia e sindrome premestruale è sempre stata: 1 integratore di zafferano e magnesio con cui mi sono sempre trovata molto bene (l'ansia riuscivo a controllarla e la sindrome premestruale spariva - Facevo delle cure da 6 mesi con sospensione/riduzione di 1 o 2 mesi). La cura è stata questa: Argentum Nitricum 9 ch 4 volte al giorno, Ignatia Amara 9 ch 4 volte al giorno e Actaea Racemosa 5 Ch. Dopo circa tre mesi di trattamento ad oggi, ho dei seri problemi a proseguire la cura. Quando assumo sto molto male a livello mentale, e fisico come se mi sentissi intossicata. Fortunatamente le contratture sono sparite ma l'omeopata mi ha consigliato di proseguire una cura di mantenimento. Potete darmi qualche indicazioni in merito? Vi ringrazio e vi auguro una buona serata Alice

 

Cara Alice,

giudicare l’esito terapeutico senza aver preso visione del caso, soprattutto in omeopatia, non è sempre facile, anche perchè il medico che l’ha visitata avrà sicuramente fatto le giuste considerazioni per la prescrizione più appropriata. Tuttavia, avendo io seguito corsi di medicina omeopatica “unicista”, cioè si prescrive un rimedio alla volta, che beninteso può cambiare nel tempo, mi sembra che 3 rimedi (Actaea, Ignatia e Argentum) sia, sempre alla luce dei cardini di ciò che ci ha insegnato Hahnemann (il fondatore dell’omeopatia) un pò eccessivo in quanto sono 3 rimedi che hanno aspetti caratteriali, generali e fisici un pò diversi tra loro. Il rischio, se ho capito bene leggendo le sue righe, è che assumere i rimedi per 3 mesi può scatenare una sperimentazione e lei può aver tirato fuori i sintomi dei rimedi. Infatti Hahnemann sperimentava su se stesso i rimedi per circa 1mese e poi annotava i sintomi nuovi che scaturivano dall’assunzione del rimedio stesso.

La fortuna è che sospendendo il o i rimedi, i sintomi regrediscono. Non rimane danno se non quello di non aver risolto i suoi sintomi originari.

Può ricorrere nuovamente al suo medico e spiegare esattamente cosa è successo e rivedere il caso, pregandolo di prescrivere un rimedio solo che temga conto del suo aspetto mentale, generale e fisico.

Con l’augurio di esserle stato utile

cordiali saluti

Dr Francesco Siccardi