le vostre domande
L'omeopatia è sopratutto rapporto umano: in questa rubrica potrete chiedere a un'esperto consigli e suggerimenti su come affrontare e risolvere i vostri problemi con l'omeopatia.
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- Scritto da Dr. Francesco Siccardi
Buonasera Dottori,
Vi chiedo alcune delucidazioni in merito ad una cura omeopatica che mi è stata data. Soffro da anni di ansia ed attacchi di panico di cui in questi mesi si sono aggiunte delle contratture a livello del trapezio e schiena. Sono venuta in contatto con una omeopata non unicista che mi ha dato alcuni rimedi sia fitoterapici, oligoelementi che di omeopatia. La mia cura base per l'ansia e sindrome premestruale è sempre stata: 1 integratore di zafferano e magnesio con cui mi sono sempre trovata molto bene (l'ansia riuscivo a controllarla e la sindrome premestruale spariva - Facevo delle cure da 6 mesi con sospensione/riduzione di 1 o 2 mesi). La cura è stata questa: Argentum Nitricum 9 ch 4 volte al giorno, Ignatia Amara 9 ch 4 volte al giorno e Actaea Racemosa 5 Ch. Dopo circa tre mesi di trattamento ad oggi, ho dei seri problemi a proseguire la cura. Quando assumo sto molto male a livello mentale, e fisico come se mi sentissi intossicata. Fortunatamente le contratture sono sparite ma l'omeopata mi ha consigliato di proseguire una cura di mantenimento. Potete darmi qualche indicazioni in merito? Vi ringrazio e vi auguro una buona serata Alice
Cara Alice,
giudicare l’esito terapeutico senza aver preso visione del caso, soprattutto in omeopatia, non è sempre facile, anche perchè il medico che l’ha visitata avrà sicuramente fatto le giuste considerazioni per la prescrizione più appropriata. Tuttavia, avendo io seguito corsi di medicina omeopatica “unicista”, cioè si prescrive un rimedio alla volta, che beninteso può cambiare nel tempo, mi sembra che 3 rimedi (Actaea, Ignatia e Argentum) sia, sempre alla luce dei cardini di ciò che ci ha insegnato Hahnemann (il fondatore dell’omeopatia) un pò eccessivo in quanto sono 3 rimedi che hanno aspetti caratteriali, generali e fisici un pò diversi tra loro. Il rischio, se ho capito bene leggendo le sue righe, è che assumere i rimedi per 3 mesi può scatenare una sperimentazione e lei può aver tirato fuori i sintomi dei rimedi. Infatti Hahnemann sperimentava su se stesso i rimedi per circa 1mese e poi annotava i sintomi nuovi che scaturivano dall’assunzione del rimedio stesso.
La fortuna è che sospendendo il o i rimedi, i sintomi regrediscono. Non rimane danno se non quello di non aver risolto i suoi sintomi originari.
Può ricorrere nuovamente al suo medico e spiegare esattamente cosa è successo e rivedere il caso, pregandolo di prescrivere un rimedio solo che temga conto del suo aspetto mentale, generale e fisico.
Con l’augurio di esserle stato utile
cordiali saluti
Dr Francesco Siccardi
- Scritto da Dr. Francesco Siccardi
Salve, scrivo per una consulenza ginecologica. Ho 38 anni, dopo un periodo di amenorrea di sei mesi, per motivi di fortissimo dolore interiore e sconvolgimento emozionale, risolto alla fine con poche sedute di agopuntura (e con l'utilizzo di...) il ciclo è ripreso in modo regolare; presa dall'euforia e desiderando mantenere la situazione stabile (a livello psico-emotivo e quindi ormonale) ho cominciato a informarmi e ho letto molto riguardo a rimedi come Progesterone D6 , G3 gocce, Follicolinum e Ovarinum. Ma non so se sono adeguati al mio caso. Vorrei 'nutrire' ancora le mie ovaie per sanarle del tutto dallo stress subìto e mantenere stabile e ricca la loro attività, in vista di una gravidanza...spero non troppo futura. Quali rimedi posso utilizzare? Aggiungo che durante l'amenorrea era in me assente (me ne rendevo conto) il desiderio di ovulare perché il trauma del distacco dal mio ex fidanzato aveva fatto crollare ogni stimolo e motivo (identificandolo con il desiderio di maternità) e adesso temo ancora di ricadere in quello stato emotivo, infatti vivo i giorni dell'ovulazione con disagio perché le forti pulsioni vitali del mio organismo non trovano canale espressivo e al tempo stesso ho paura di non riuscire ad ovulare. Non ho raggiunto ancora un equilibrio totale, avverto dei blocchi...e vorrei risolverli fino in fondo. E l'omeopatia ha sempre agito in profondità portandomi a smuovere i residui emozionali.
Grazie, Sara
Gent.ma Sara
con la medicina omeopatica si può tranquillamente curare il suo stato emozionale in maniera profonda e non solo, ma è di grande aiuto per predisporla ad una gravidanza armoniosa ed equilibrata per procreare un bimbo altrettanto sano ed equilibrato.
Il consiglio come sempre è di affidarsi ad un medico omeopata unicista della sua zona, cioè che prescrive un rimedio solo alla volta per tutto il suo quadro mentale, generale e fisico al fine di riportare equilibrio per tutta “Sara”.
Il fatto di prendere gli ormoni da lei citati non è proprio omeopatia, anche se sono in diluizione omeopatica.
Ci sono diversi rimedi per il suo dispiacere. Ma dipende le modalità reattive con cui lei lo ha vissuto, da qui il consiglio di consultareil medico omeopata che l’accompagnerà per tutta lagravidanza prescrivendole i rimedi omeopatici più opportuni, in base alle sue caratteristiche, come più sopra detto.
Con l’augurio di esserle stato utile
Cordiali saluti
Dr Francesco Siccardi
- Scritto da Dr. Carlo Melodia
Salve,
sono una ragazza della provincia di Napoli, ho trovato casualmente questo sito e spero tanto possiate aiutarmi in questo mio problema!
Soffro, da molti anni, di infiammazioni alla ghiandola del Bartolini, forse circa 10 anni. Mi si è sempre infiammata nel corso degli anni, aumentando di volume ogni volta che provassi desiderio nei momenti di intimità, ma senza mai portare dolore, ed è sempre sparita da sè.
Quest'anno invece, mi sta capitando che la ghiandola si infiamma al punto tale che devo inciderla. Il ginecologo che me l'ha già incisa lo scorso dicembre, mi ha consigliato di effettuare la marsupializzazione, ma nell'attesa di pensarci bene su cosa fare, mi si è poi rigonfiata pochi giorni fà, causandomi abbastanza dolore.
Mi rivolgo ad un omeopata, perchè, prima di effettuare qualsiasi operazione chirurgica, voglio tentare di risolvere in altri modi. Ho saputo di persone che grazie all'omeopatia hanno migliorato la loro bartolinite.
Attualmente sto assumendo alvand 500 mg e va leggermente meglio, ma volevo gentilmente sapere se potete aiutarmi con una cura omeopatica o darmi dei consigli, sia per il momento in cui la ghiandola dovesse gonfiarsi e creare ascesso, e sia per prevenire le recidive.
Ringrazio anticipatamente per l'eventuale risposta e porgo distinti saluti.
Patrizia
Gentile signora Patrizia,
si rivolga senz'altro ad un omeopata (unicista) prima di tentare un intervento. Va subito detto che tutti gli organi hanno una loro funzione e vanno curati con una cura unitaria di tutto l'organismo, piuttosto che eliminati.
Nella pratica medica omeopatica l'indagine è rivolta a tutta la persona e la patologia, nel suo caso la bartolinite, viene considerata come un effetto complessivo di un disagio dell'intero organismo; piuttosto che una patologia isolata dal resto dell'organismo stesso. In questa ottica l'intervento chirurgico non può avere un significato terapeutico ma ha la sua validità solo di fronte ad una ostruzione meccanica urgente che debba essere rimossa per non compromettere altre funzioni!!
Cordialmente,
dott. Carlo Melodia
- Scritto da Dr. Francesco Siccardi
Buonasera scrivo, per un consiglio/consulto per la mia ragazza:
due anni fa è stata operata e curata con chemio e radio per tumore mammario sx g3 her2 positivo, a distanza di due anni il seno è a posto ma la malattia si è spostata ai linfonodi mediastinici senza ancora intaccare organi quali polmone, fegato etc.
Dato che dovremmo fare un altra chemio potreste dirmi alcuni rimedi naturali per rendere piu' efficaci le cure?? Esistono anche rimedi omeopatici altrenativi alle cure tradizionali, con quali risultati?? Quanto puo' incidere l'alimentazione strettamente vegan?? Su internet ho letto di ogni e volevo chiedere qualche parere sui succhi di verdure come terapia oncologica. C'è qualcosa di vero??
cordiali saluti
Gent.mo Carlo
l’argomento è sicuramente complesso, di non facile approccio. Come sempre si consiglia la visita presso un medico omeopata unicista che potrà prendere in carico la sua ragazza.
Detto questo si possono aggiungere alcune considerazioni e suggerimenti:
-dieta vegana: sul web veda i filmati del Prof Berrino, il quale consiglia una dieta strettamente vegetariana durante i periodi della chemioterapia in quanto si aiuta l’organismo a far funzionare meglio fegato e reni che hanno il compito di detossificare l’organismo, apportando acqua, sali minerali e vitamine. Diversi lavori scientifici sono recentemente stati pubblicati a supporto.
- Per quanto riguarda la medicina omeopatica ci sono senz’altro diversi tipi di approccio:
- una cura costituzionale di fondo dove il medico omeopata unicista prescrive un rimedio per la totalità del quadro morboso della sua ragazza, tenendo in conto l’aspetto mentale, generale e fisico. È una terapia che mira a rafforzare il “terreno” della sua compagna. A questa è possibile aggiungere eventualmente in corso di trattamento
- una cura di supporto alle terapie tradizionali, undrenaggio che potrebbe consistere, fatto salvo diverso parere medico:
—— Detox fee: 2 cucchiai in un litro d’acqua da bere durante il giorno
—— Nux vomica 6ch: 2 granuli mezz’ora prima dei 3 pasti
—— Microflor 130 (microorganismi probiotici) 1 bustina al giorno in 1 bicchiere d’acqua per aiutare l’intestino a sopportare l’azione del chemioterapico.
Personalmente le consiglio in ogni caso, piuttosto che provare da soli in casa, di farsi seguire da un medico omeopata.
Affrontare il trattamento omeopatico come unica terapia mi sembra in questo caso non utile; mentre affiancare omeopatia dieta vegana (o anche digiuno) e omeopatia, sempre seguito da un medico invece mi sembra l'approccio ideale.
Con l’augurio di esserle stato utile
cordiali saluti
Dr Francesco Siccardi
- Scritto da Dr. Carlo Melodia
Buonasera dottore le scrivo in merito ad un reflusso che mi è stato riscontrato dall'otorino il mese scorso. Mi aveva prescritto il peptazol e il micotherapy gastro e micotherapy hericium ma hanno fatto effetto solo all'inizio ora dopo aver scoperto tramite esame delle feci che sono positiva al l'helicobacter il mio medico mi ha prescritto antibiotici, ma io preferirei evitare il chimico e mi hanno consigliato di assumere i rimedi omeopatici fsm crotalus e fm cinnabaris. Come rimedi vanno bene x questo batterio mi sta tornando il bruciore alla gola tra l'altro. Grazie buona serata
Lettera firmata
Gentilissima,
mentre per la medicina convenzionale è semplice, una volta fatta la diagnosi, stabilire un rapporto tra farmaco e patologia. Per la medicina omeopatica diventa più complesso decidere la terapia in quanto nessun rimedio è antibiotico ma la sua azione sulla etiologia batterica risulta indiretta in quanto il rimedio omeopatico stimola l'organismo a riequilibrarsi; anche in termini di ph e quindi a ricreare un terreno biologico naturale nel quale non è possibile all'HP di vivere.
Detto ciò la conseguenza è evidente in termini di terapia. Nel primo caso un antibiotico che sarà il risultato di un antibiogramma, nel secondo, omeopatia, l'attenzione è verso lo studio unitario del malato e da qui, per similitudine, sarà possibile diagnosticare il rimedio adatto. Perciò non creda a chi le ha detto aprioristicamente che un certo rimedio omeopatico curi questo o quello!!
Cordialmente,
dott. Carlo Melodia
- Scritto da Dr. Francesco Siccardi
Buongiorno dottore ,sarei interessata ad una terapia omeopatica per ilcontrollo della fame nervosa ,velocizzareil metabolismo ..riuscire finalmente a dimagrire . sono moltopigra e spesso percolmare il senso di vuot mangio tutto quello che capita ::-( so dell'antimonium crudum vorrei la posologia e se èpossibile avere una vera eproprio terapia. non assumo famaci tranne aloe e tè verde. attendo fiduciosa una risposta grazie mille monia
Gent.ma Monia
in medicina omeopatica per prescrivere un rimedio è necessario che il medico valuti la sua anamnesi dove emergono caratteristiche mentali, generali e fisiche così da prescrivere quel rimedio unitario che, se somministrato ad una persona sana, sviluppi lo stesso quadro morboso.
Rimedi per la fame nervosa ce ne sono molti, da mettere sempre in relazione al paziente.
Se lei dice che Antimonium crudum è il rimedio che copre il suo quadro generale, fatto salvo la prescrizione del medico, può essere assunto nella modalità di:
Antimonium crudum 6ch Dynamis
5 gocce mattino e sera x 30 giorni.
Qualora il rimedio non fosse stato prescritto da un medico, l’ideale sarebbe proprio una visita da un medico omeopata unicista che potrà reperire nella sua città con l’aiuto del farmacista di sua fiducia che saprà consigliarle quello più vicino a lei.
La fame nervosa fa parte di un unicum “Monia” e visto che lei dice di essere pigra può iniziare con un’alimentazione corretta, in quanto regolare l’assunzione di carboidrati complessi come le farine, può contribuire a normalizzare la sensazione di fame. Deve diminuire le farine, dare preferenza alla verdura, alla frutta e al pesce con spuntini di 1 frutto e di poche noci o nocciole, secondo sua tollerabilità. Indispensabile poi iniziare il movimento: percorrere almeno 4-5 km al giorno di buon passo senza entrare in affanno contribuisce senz’altro al consumo di adipe (almeno 40-50 minuti di seguito al giorno) e a scaricare l’energia nervosa in eccesso, prendendosi cura di sé.
Come integratore può assumere, sempre fatto salvo diverso parere medico, il Blue Tonic in ragione di 2 capsule a colazione x 40-50 giorni.
Con l’augurio di esserle stata utile
Cordiali saluti
Dr Francesco Siccardi
- Scritto da Dr. Vincenzo Rocco
Buonasera Dottore,
Ho 40 anni e da due anni che soffro di diverticoli al colon, li ho sempre curati con la medicina tradizionale quindi antibiotico e mesalazina facendo cicli mensili. Ora è da una quindicina di giorni che sono passato alla medicina omeopatica xke mi sono stancato di prendere tutti quei farmaci. La cura che mi hanno dato e la seguente
1. Mucosa compositum due fiale a settimane x 5 settimane
2. Interleuchina 10, 20 gocce mattina e sera prima dei pasti x tre mesi
3. 2 compresse al giorno di krilling D.
Vi scrivo x chiedere come mai da quando ho iniziato questa cura ho di nuovo episodi di diarrea e feci molle? Il dottore che mi segue ha detto che all'inizio della cura e normale, a me sembra strano. Questi episodi con la cura tradizionale non mi erano più capitati.
Vi ringrazio per l'attenzione
Saluti Luigi
Gentile sig. Luigi,
grazie per averci consultato.
Innanzitutto Lei parla di diveticoli ma non di una diagnosi (diverticolosi) o altro? Infatti la mesalazina-asacol(?) che Lei ha assunto viene somministrata nei sospetti di rettocolite ulcerosa e morbo di Crohn. Detto ciò la terapia attuale che Lei definisce cura omeopatica in effetti è lungi da esserlo.
Si tratta di omotossicologia che metodologicamente non si distacca dalla metodologia convenzionale in quanto la scelta del farmaco è strettamente determinata dalla patologia.
La medicina omeopatica è tutt'altra cosa!
I rimedi vengono prescritti in analogia dei sintomi complessivi del malato e vengono prescritti come rimedi unitari, ovvero uno alla volta.
I rimedi omeopatici sono sperimentati sull'uomo sano per evidenziare le proprietà di indurre sintomi artificiali di malattia e prescritti per similitudine!
Nulla di tutto ciò è rappresentato nelle cure che Lei sta effettuando! Quindi non sono omeopatiche!!!
Purtroppo c'è ancora molta ignoranza in giro e quindi confusione. Il "consenso informato" esplicito ovvero sottoscritto dal paziente rappresenta un obbligo deontologico per il medico che deve informare il cittadino sul senso medico delle cure che il paziente dovrà effettuare. Credo e spero che nel Suo caso il medico non Le avrà detto che prescriveva cure omeopatiche; penso che questa definizione sia stata estrapolata da Lei.
Credo di averLe dato la possibilità di poter discriminare tra una cura ed un'altra.
Cordialmente,
dott. Carlo Melodia
- Scritto da Dr. Vincenzo Rocco
Buonasera dottore,
Le scrivo perché ultimamente sono un pochino giù di morale, diciamo quasi depresso.
La motivazione di tale stato d'animo mi è data da un'amore lontano.
Mi spiego meglio, io e la mia ragazza viviamo circa a 100km di distanza e come può capire vederci è molto complicato a causa di orari di lavoro molto spesso incompatibili.
Lei mi aveva promesso di trasferirsi qui da me ma dopo molti problemi e vicessitudini, tra le quali la morte di sua madre a cui lei era legatissima, la cosa non si è ancora realizzata.
La cosa mi delude molto e mi crea un forte stress..
Un amico mi aveva proposto di prendere del rescue remedy o ignatia amara, però non mi fido molto e vorrei il consiglio da un esperto.
Sono certo che lei saprà consigliarmi e aiutarmi.
Se avesse bisogno di altre informazioni sono a sua disposizione.
Cordiali saluti
Grazie per averci interpellato.
Come saprà, se ha già letto altre lettere sul nostro sito, i medici che intervengono non hanno mai indicato terapie ma solo cercato di spiegare la metodologia della medicina omeopatica; tutto ciò per evitare erronee auto prescrizioni e terapie cosiddette omeopatiche il più delle volte suggerite da amici o da figure che fanno abuso della professione medica!
Detto ciò, se le sue vicissitudini arrivano nella sfera di una vera e propria sofferenza, intesa come una condizione che limita la sua vita di tutti i gg, vale la pena di affidarsi ad un buon omeopata che valuterà, dalla visita medica, la scelta del giusto rimedio omeopatico. Esso non necessariamente dovrà essere Ignatia ma tanti altri come: Lachesis, Lycopodium, Natrum muriaticum, Pulsatilla.......
consideri anche che i sentimenti che ha descritto sono sensazioni normali e belle da provare e che fanno parte dei ricordi della vita di ciascuno di noi! Però, come detto sopra, se la sua ansietà diventa eccessiva ed i sentimenti si tramutano in ossessioni segua il nostro consiglio di parlarne con un medico!
Cordialmente,
dott. Carlo Melodia